Ma chi ha detto che ho un problema?

Il dottor Amilcare Specillo non se ne stava accorgendo, ma le cose stavano andando male già da un pò di tempo. Anche lui era vittima della “Dittatura delle Abitudini”.*

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Da più di quindici anni, ormai, aveva aperto e avviato il suo studio, che gli aveva dato da vivere agiatamente ed ancora gli forniva una discreta capacità di reddito.
Non avendo grande dimestichezza con i numeri, il controllo economico era fatto sulla base delle disponibilità per pagare l’affitto, il residuo del leasing dell’ultimo riunito acquistato, le fatture del materiale di consumo, le prestazioni dei collaboratori e gli stipendi del personale.

Per altro, da qualche mese se n’era andata Annalisa, la sua assistente “storica” e aveva deciso di non sostituirla pensando di poterne fare a meno ed alleggerire così la spesa mensile.

Aveva deciso altresì di tenere chiuso lo studio il lunedì mattina e il mercoledì mattina, assecondando il vecchio desiderio di avere un paio di mezze giornate libere. E questa era la giustificazione che si era dato, non rendendosi ben conto che la vera motivazione era la velata percezione di una concreta diminuzione del flusso di pazienti non suffragata, però, da un’analisi sui numeri.

Il dottor Specillo si avvaleva della consulenza fiscale del dottor Primanota, commercialista che gli era stato consigliato da un amico. Il dottor Primanota, però, non faceva altro che registrare i documenti contabili e stilare il bilancio di fine anno. E proprio con la redazione dell’ultimo rendiconto annuale aveva segnalato al dottor Specillo il calo del fatturato rispetto all’anno precedente e la significativa diminuzione dell’utile operativo.

Ma entrambi i professionisti attribuirono il peggioramento alla situazione congiunturale generale.” C’è la crisi”, si diceva. Senza una oggettiva lettura dei numeri, anche perché non erano mai stati raccolti i dati periodici sull’attività e sui costi. E non era mai stata fatta un’analisi dell’operatività per mettere in evidenza eventuali disfunzioni organizzative e per ridare slancio all’attività con misure di rinnovamento.

Quando in famiglia e nella cerchia degli amici più stretti (a cui il dottore aveva fatto cenno della diminuzione del fatturato e del margine) più d’uno avanzò l’ipotesi che probabilmente c’era un problema di fondo nella gestione del suo studio. La sistematica risposta del dottor Specillo era: “Ma chi ha detto che ho un problema di gestione?”.

C’era voluto del tempo perché il dottore si rendesse conto della inarrestabile involuzione in cui era entrato. Così, nel frattempo, le cose erano ulteriormente peggiorate e nulla era stato fatto per fronteggiare il progressivo declino. Oltre tutto, anche a causa delle difficoltà economiche che generavano sistematici ritardi nei pagamenti, i suoi migliori collaboratori avevano disdetto il contratto e, conseguentemente a ciò, anche molti pazienti si rivolsero ad altri professionisti.

La situazione si presentava così critica da suggerire al dottor Specillo di chiudere lo studio. Aveva già preso in considerazione di andare a lavorare presso lo studio di un suo compagno d’Università che, guarda caso, stava vivendo un momento di particolare vivacità economica.

Ma proprio l’inevitabile raffronto con l’amico collega fu la molla che fece scattare un moto d’orgoglio. La scelta coraggiosa fu di provare a recuperare la situazione, questa volta ammettendo quanto ipotizzato dai familiari e dagli amici. Consapevole della sussistenza di un problema e della sua oggettiva incapacità di determinarne con precisione la genesi, si rivolse ad un consulente che, oltre a suggerirgli un commercialista maggiormente proattivo, lo aiutò nell’analisi dei processi, nella determinazione di un adeguato tariffario e, soprattutto, gli insegnò a leggere ed interpretare quei pochi numeri essenziali per tenere sotto controllo l’andamento economico dello studio per non trovarsi nel mezzo di problemi inaspettati e di difficile risoluzione.

Con la necessaria dose di impegno e con una corretta attenzione alle attività e ai numeri generati, il dottor Specillo ha riguadagnato una buona redditività e ad un lavoro tornato ad essere gratificante.

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(*) Questo è il titolo dell’interessante libro scritto da Charles Duhigg, pubblicato dalla Casa Editrice Corbaccio.

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