Ma chi se lo aspettava?

Che sorpresa quel mattino quando il postino consegnò la raccomandata dell’avvocato Cavillo, indirizzata al dottor Sventura, titolare dell’omonimo studio dentistico. La missiva del legale faceva riferimento ad una inaspettata richiesta di risarcimento avanzata per conto della signora Mascelletti, paziente storica dello studio. La signora era sempre stata cordiale e collaborativa nello sviluppo delle cure dentali a cui si sottoponeva.

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In effetti, recentemente c’era stato qualche problema nelle ultime cure somministrate. Cure che aveva eseguito il dottor Novello, giovane odontoiatra che da sei mesi collaborava con lo studio. Novello aveva fatto cenno ad una cura canalare complicata e ad una sofferenza dichiarata dalla paziente, ma senza particolare enfasi né manifestando lamentele specifiche.
La raccomandata rappresentò, così, una vera doccia fredda. L’avvocato Cavillo citava oggettivi danni biologici permanenti, sostenuti da un referto di un medico legale di parte, oltre ad una cospicua richiesta economica di risarcimento.
Il dottor Sventura convocò subito il suo giovane collaboratore il quale, però, non sapeva dare esauriente spiegazione su quanto contestato.

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Per prima cosa il dottor Sventura chiese ad un suo cognato avvocato penalista cosa dovesse fare (in oltre 15 anni di attività non gli era mai stato contestato nulla in modo così formale e perentorio). Nel contempo analizzò attentamente il diario clinico (compilato, come sempre, in modo estremamente sintetico) senza rilevare nulla che facesse riferimento alle problematiche evidenziate dalla paziente. Anche la documentazione diagnostica era veramente scarsa; gli unici documenti erano un paio di lastrine intraorali, una effettuata prima dell’intervento di endodonzia ed una in corso di trattamento.
Il cognato del dottor Sventura, dopo aver visionato la missiva del suo collega Cavillo e della documentazione clinica allegata, chiese al suo congiunto di preparare una contro relazione e di fornirgli copia della sua polizza assicurativa e quella del dottor Novello. E qui emersero due gravi problematiche: l’assicurazione del dottor Sventura faceva riferimento alle sole attività cliniche del professionista e, ancor peggio, emerse che il dottor Novello non aveva ancora acceso una propria polizza.

Oltre a ciò, le fatture emesse alla signora Mascelletti avevano l’intestazione del dottor Sventura. E, per aggravare ulteriormente la situazione, si seppe che nessun contratto di collaborazione fu fatto sottoscrivere al dottor Novello per la sua collaborazione e, vista la situazione, il dottor Novello stesso non acconsentì alla richiesta di sottoscrivere un contratto retrodatato.
La prima azione fu di aprire un sinistro con la compagnia con la quale il dottor Sventura era assicurato. Successivamente venne incaricato un perito di parte il quale, però, vista la poca documentazione (oltretutto priva di annotazioni riguardanti le problematiche operative), la laconicità del consenso informato fornito alla paziente, disse chiaramente di avere scarsi appigli per una efficace contro relazione.

La compagnia di assicurazioni, forte del fatto che il presunto danno fosse stato provocato dall’operato di un collaboratore (oltretutto non contrattualizzato), rifiutò l’istanza di apertura del sinistro.
Dopo una difficile trattativa, si addivenne ad una soluzione stragiudiziale consistente in un oneroso risarcimento e l’impegno, da parte del dottor Sventura, di completare gratuitamente il piano di trattamento fino a completa soddisfazione della paziente.
Oltre al passaparola negativo che l’accadimento innescò, il dottor Sventura non trascurò più l’attenzione all’operato dei suoi collaboratori (soprattutto quelli giovani ed inesperti) così come per l’effettuazione di tutte le indagini diagnostiche previste dai protocolli e così come per la compilazione della documentazione clinica di ogni piano di trattamento. Si rivolse anche ad un valido consulente assicurativo per attivare una copertura adeguata e, soprattutto, pretese che ogni collaboratore fosse contrattualizzato ed esibisse la propria polizza assicurativa, valutandone i contenuti.
La brutta esperienza del dottor Sventura lo ha portato a valutare i rischi in odontoiatria ed a studiarne le problematiche, tanto da diventare un valido riferimento in ambito odontoiatrico ed anche un apprezzato relatore in corsi di formazione specifici.

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