Mala tempora currunt!
Nella mia attività di consulente per il management degli studi dentistici ricevo con allarmante frequenza richieste di aiuto per la cessione dell’attività. E non solo da professionisti a fine carriera che non hanno eredi che vogliano portare avanti lo studio.
La motivazione più forte è che, considerate le accresciute difficoltà del mercato, la complessità delle normative, il rischio sanitario, l’asfissiante burocrazia, le spese sempre maggiori, il prelievo fiscale ed altro ancora, il guadagno si è sempre più assottigliato, tanto da non renderlo congruo con l’impegno profuso.
Sovente mi viene detto: “Pur lavorando di più, e con le responsabilità della gestione dello studio, guadagno molto meno dei miei collaboratori che, finito l’orario di lavoro, se ne tornano a casa senza pensieri”.
Il ragionamento non fa una grinza! A nessuno fa piacere lavorare pesantemente e guadagnare poco. Ma io pongo la seguente domanda: “Cedere lo studio è la giusta soluzione?”, perché sovente, a fronte di una situazione di oggettiva difficoltà, non ci si è posti il quesito sul come e sul perché ci si trova in una condizione critica.
Le cause delle difficoltà in cui si vengono a trovare oggi molti studi dentistici, soprattutto quelli mono professionali, sono solo in minima parte esogene. Troppo spesso il dentista non fa (o non è in grado di fare) le necessarie valutazioni sulla situazione economica e organizzativa, sovente anche in assenza di indicazioni e suggerimenti da parte del commercialista che, di suo, avrebbe le informazioni e le capacità professionali per rendersi conto di qual è l’andamento dello studio.
Le cause di una situazione economica complicata sono principalmente di natura endogena.
Per desuetudine, per mancanza di tempo e, come detto sopra, in assenza di indicazioni da parte del consulente fiscale, non vengono colti i necessari segnali sull’andamento dello studio e, conseguentemente, non si attuano le opportune misure di contrasto (un esempio in una delle mie “Storie quasi vere” a questo link https://albertorubbo.com/ma-chi-ha-detto-che-ho-un-problema/).
Sono molte le leve che si possono utilizzare per incrementare l’efficienza dello studio odontoiatrico. E migliorare l’efficienza significa incrementare la redditività.
E la redditività non significa solo “GUADAGNARE DI PIÙ”, ma anche “LAVORARE MEGLIO”, con minore stress, magari con più tempo libero e sicuramente con maggiore soddisfazione.
Ed ecco che il pensiero di cedere lo studio si trasforma nel pensiero su come proseguire nel miglioramento dell’organizzazione e della qualità.
Sovente si dà la colpa alla “crisi”. La verità è che non stiamo vivendo un momento di crisi, ma un momento di forte cambiamento. Il mondo del lavoro, e non solo in odontoiatria, ha subito una radicale trasformazione. E la verità è che non si tornerà più indietro, anzi, ci aspettano ulteriori rapidi cambiamenti che ci obbligheranno ad un continuo adeguamento.
Occorre considerare che una difficoltà, se analizzata e gestita, può trasformarsi in un’opportunità. In linea di massima è sufficiente una corretta autoanalisi ed uscire dalla logica delle abitudini. Questo è il “segreto” di coloro che, in tempi difficili, vincono le sfide del mercato e gestiscono delle attività di successo.
Il miglioramento strategico ed organizzativo deve essere prima di tutto voluto e, successivamente, sostenuto con un costante impegno.
In ragione del crescente numero delle situazioni di difficoltà che mi vengono sottoposte, ho organizzato un seminario dal titolo “MIGLIORARE LA REDDITIVITÀ DELLO STUDIO ODONTOIATRICO” la cui prima sessione si terrà, per il torinese, il prossimo 15 febbraio 2019.
Apri e scarica l’invito: https://albertorubbo.com/wp-content/uploads/2019/01/Invito-seminario-15-febbraio-2019.pdf
Apri e scarica la locandina: https://albertorubbo.com/wp-content/uploads/2019/01/Locandina-seminario-15-febbraio-2019.pdf
Per registrarsi al workshop o per richiedere informazioni, scrivetemi attraverso il form che trovate a questo link: clicca qui.
Definiti gli obiettivi, sia in termini di risoluzione di un problema contingente o di concretizzazione di un progetto, la leva principale del cambiamento è la ORGANIZZAZIONE e l’utilizzo degli strumenti per gestirla proficuamente.
Per questo occorre tempo, attenzione e metodo. Fattori non sempre a disposizione dell’odontoiatra che, però, può farsi aiutare da professionisti qualificati in grado di aiutarlo in un percorso virtuoso di crescita e consolidamento dei risultati aziendali.
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